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domenica 14 giugno 2015

IL CONTRABBANDIERE

IL CONTRABBANDIERE… visto da un ‘camminatore veloce’!

di Enrico Ferraro

Il mio ‘Contrabbandiere’ nasce due mesi fa, quando nella ricerca in internet di notizie relative all’Alta Via del Tabacco, oltre a note storiche e tracce gps, mi ritrovo nella pagina del Trail del Contrabbandiere: quale migliore occasione per percorrere tutta l’Alta Via del Tabacco se non quella di farlo in gara, zaino leggero, 5 ristori e nessun problema di organizzazione auto, visto che l’organizzazione – ottima direi – mette a disposizione dei pulman per raggiungere la partenza  (anche se ciò significa sveglia alle 03.30-04.45!). L’idea iniziale, non essendo un runners ma più un ‘camminatore veloce’ di montagna, è quello di far il trail con tutta calma, i tempi massimi dei cancelli sono belli larghi, e 37km non sono poi così pochi per uno che non corre in piano da una vita… mi ritrovo quindi a scaricarmi un paio di tabelle di preparazione ad 8 settimane dal via, ma alla fine si va come sempre ‘a sensazione’: qualche bel giro primaverile a piedi in prealpi fino a 20km e 2000 mt di dislivello e l’allenamento è fatto!

Ed eccoci alla partenza: primo chilometro a far un piccolo anello di corsa in piano e due leggere salite, giusto per ‘sfoltire’ il gruppo e finalmente si attacca l’Alta Via del Tabacco! Le prime due-tre rampe di salita si va lenti, per come son abituato io più a salire di buon passo e a far dislivelli che non a correre in piano… in compenso mi resta più tempo per guardarmi in giro, cosa che il runner spesso non ha tempo di fare! E davvero tutto il primo tratta dell’Alta Via del Tabacco è un bel spettacolo, più o meno da Costa fino ad Oliero, sia per la vista che in diversi punti si apre nella Valsugana, sia per i terrazzamenti e per qualche casa/contrada in cui si passa. La seconda parte del percorso invece lascia più spazio alla corsa, dove sia le discese che i lunghi tratti pianeggianti sono belli larghi e meno sassosi che non la prima parte. Se dovessi allora dare un consiglio ‘tecnico’, per quel poco di cui me ne intendo, direi di partire belli veloci al primo chilometro, per guadagnar posizioni subito ed evitare l’imbottigliamento nelle prime strette salite, in cui non è così semplice sorpassare. Far poi attenzione nel tratto intermedio, in cui le discese sono più tecniche, sconnesse e a tratti con molti sassi smossi, tanto poi nell’ultima parte – almeno gli ultimi 15/20 km, dal 4’ ristoro in avanti – si corrono molto bene, e per chi ha gambe qui si può fare la differenza. Alla fine mi ritrovo a soffrire un po’ proprio nell’ultimo tratto, in cui la mia anima – e fisico! – non da runner inizia a farsi sentire, ma da quando si inizia ad intravedere il Ponte degli Alpini di Bassano tutta la fatica scompare, e quando ti ritrovi a percorrere proprio il ponte con gli Alpini di servizio ed un pubblico inaspettato che ti incoraggia ritrovi energie che non pensavi di avere! Concludo in 5h 46’, anche se poco importa del tempo… In effetti io sono un ‘camminatore veloce’, poco rispettoso di tempi e tabelle di allenamento, che quindi vi può solo consigliare che a qualsiasi ritmo corriate il Trail dei Contrabbandieri andateci, merita di essere percorso!




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